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CONCEPT

La sfida in ambito architettonico sarà creare strutture che reagiscano attivamente alle persone, che in questo modo non saranno più passivi fruitori di scatole di cemento ma instaureranno un rapporto biunivoco con essa. Se, infatti, si espande il concetto di "neuroni specchio" all'architettura e il concetto di mente così come posto dalla cibernetica possiamo concepire un’architettura quale estensione e mezzo dell’empatia umana entrando in sincronia con i loro stati d'animo ed emozioni attraverso le loro funzioni vitali, come ad esempio il battito cardiaco. Esso è indicatore di una serie di informazioni che ci riguardano: se siamo stanchi il nostro battito rallenta, se siamo agitati diventa a tratti irregolare, se siamo calmi si stabilizza su di un range ottimale di battiti che ci dona rilassatezza e di questi stati interni possiamo avere una consapevolezza attiva grazie all'ascolto di tale battito. Pensare a un'architettura che non sia asettica significa aprirsi ai ritmi, ai suoni e ai rumori che le persone producono, amplificandoli, codificandoli e restituendoli analogicamente. Il cuore è un organo ritmico che segue precisi andamenti, quasi musicali ed è il suo ritmo che ci accompagna tutta la vita, variando al nostro variare. Di fatto Il cuore si adegua alle nostre percezioni uditive, aumentando o diminuendo di conseguenza il numero di battiti; il concetto di bpm (battiti per minuto) è, infatti, un concetto fondamentale nell'ambito musicale: più il valore è alto, più saremo pervasi da eccitazione, frenesia. Il cuore è l'organo cavo per eccellenza del nostro corpo. Una cavità, però, solo fittizia in quanto costantemente riempita e svuotata da flussi sanguigni che irrorano vita nell'organismo. Questo complesso sistema si può paragonare a quello di un fiume, con la sua foce, i suoi estuari, le sue diramazioni, che diffondono nell'ambito di un territorio caratterizzato da cavità che sono vuote ma colme di vita.
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